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Rinnovabili, al 2020 minore impatto in bolletta: meno 600 milioni euro

Nonostante il colpo di freno che ne ha rallentato la corsa in Italia, le fonti rinnovabili continueranno a crescere, sia pure più lentamente. Secondo lo studio presentato oggi dal Gse, entro il 2020 saranno costruiti nuovi impianti per 3,7 gigawatt che produrranno 7,9 miliardi di kilowattora (il 40% da eolico). Il giro d’affari arriverà a 4,5 miliardi l’anno e gli occupati a tempo pieno a quota 50 mila. Nello stesso tempo scenderà il costo in bolletta, l’elemento che aveva alimentato le polemiche.

Il punto di partenza dell’analisi è il trend dal 2014 a oggi. Nonostante la riduzione degli incentivi, sono stati installati 300 megawatt annui di impianti fotovoltaici. Il Gestore dei servizi energetici prevede che questo andamento si consoliderà anche in futuro, portando a un incremento di 1,5 gigawatt di fotovoltaico nel periodo 2016-2020.

Avremo più energia pulita pagandola di meno: gli oneri per i consumatori diminuiranno passando dai 12,7 miliardi di euro del 2015 ai 12,1 miliardi del 2020. E continueranno a scendere, attestandosi a 7,2 miliardi di euro l’anno nel 2030. Un’inversione della tendenza determinata dal fatto che i nuovi impianti avranno incentivi inferiori e che alcune delle centrali più vecchie chiuderanno.

Dunque la situazione che si prospetta al 2020 è positiva. Nell’attuale scenario – nota il Gse – i consumi di energia al 2020 saranno coperti per il 18,4% dalle fonti rinnovabili. Il che vuol dire che si supererà il target europeo per l’Italia (17% al 2020).

L’analisi si ferma al 2020 e fornisce un quadro confortante: la grande spinta impressa alle rinnovabili in Italia per oltre un quinquennio ha fatto salire in modo molto veloce la percentuale di energia pulita. Ma se ci si spinge con lo sguardo al 2030, il quadro cambia. Il brusco stop agli incentivi, i tagli retroattivi e i contenziosi finanziari che ne sono derivati hanno tolto appeal al nostro Paese per questo genere di investimenti. La velocità di crescita è crollata. Le industrie nazionali del settore hanno subito un colpo.

Proseguendo con questo ritmo non raggiungeremo gli obiettivi fissati per il 2030 (27% di energia da fonti rinnovabili) e ancor meno quelli che si potrebbero profilare per rispettare l’impegno a mantenere la crescita della temperatura entro la forchetta 1,5 – 2 gradi prevista dall’accordo sul clima di Parigi.

E infatti il Gse mette le mani avanti ancorando l’analisi “all’attuale scenario”. Uno scenario che potrebbe cambiare, accelerando lo sviluppo delle rinnovabili, sia per il possibile rafforzamento degli impegni di Parigi sia per l’evoluzione positiva del quadro economico descritta dal Gestore dei servizi energetici.

Del resto è l’ad di Enel Francesco Starace, in un’intervista pubblicata ieri sull’inserto di Repubblica,

Affari e finanza, a dichiarare che le fonti rinnovabili prenderanno definitivamente il sopravvento tra 15-20 anni, integrandosi con nuovi sistemi di smart grid che includeranno una larga diffusione delle auto elettriche. L’energia pulita potrebbe continuare a regalarci sorprese.

FONTE: La Repubblica


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